Nel nostro blog si pubblicano soltanto contenuti originali inediti! REGISTRATI GRATUITAMENTE!
Il porfido ha origini millenarie e si classifica al primo posto per le sue caratteristiche uniche, questa roccia vulcanica ha una resistenza altissima capace di abbattere qualsiasi problema di origine termica, un elemento che la fa preferire per la realizzazione di pavimenti esterni senza escludere la possibilità di un impiego per rivestire e arricchire pareti o superfici da interno.
Nell’uso comune definiamo rocce il materiale derivante dalle nostre meravigliose montagne ma il termine più appropriato è “lapidei”. La storia ci insegna che gli uomini hanno imparato a trarre grandi benefici dalle pietre costruendo imponenti castelli, edifici da difesa, strade e grandi opere architettoniche.
L’estrazione di questo minerale viene effettuata con particolare cura, gli strati isolati dal dorso dei monti vengono trasportati a valle e classificati in relazione alle loro caratteristiche.
Maggiore è lo spessore della lastra e maggiore è la possibilità che questa sia di qualità eccellente, la colorazione è un altro elemento che determina l’attributo di purezza della materia. Questo minerale infatti è rosso, una gamma cromatica che deriva dalle eruzioni dei vulcani con le sfumature e le accentuazioni di tono tipiche del fuoco.
Ogni piastrella, pannello o mattoncino in di questo materiale viene lavorato con centenaria abilitàda persone che non possono essere definite semplici operai ma vanno degnamente chiamati artisti. Molti di loro hanno ereditato i segreti degli antichi maestri applicando i consigli e i suggerimenti ricevuti per mantenere inalterato un mestiere secolare. Le macchine e le attrezzature moderne hanno sicuramente migliorato i tempi previsti per forgiare, modellare e ritagliare le grandi pietre laviche sollevando gli addetti da un’estenuante fatica fisica ma non hanno modificato la passione per la creatività individuale.
Indubbiamente la fortissima resistenza alle intemperie del tempo rende il porfido qualcosa di unico, a cui si aggiungono caratteristiche fisiche e meccaniche difficilmente riscontrabili in altri materiali di origine naturale. Un pavimento in porfido, ad esempio, può sopportare pesi consistenti senza per questo essere soggetto a incrinature o rottura.
Estremamente efficace in contesti dove l’aggressione di agenti chimici metterebbe a dura prova qualsiasi pavimentazione il porfido non subisce nessuna modifica evidente, il suo aspetto primario rimane inalterato anche dopo la sabbiatura che serve solamente a livellare la superficie o a eliminare punte sporgenti.
In questa maniera si ottiene un pavimento omogeneo, i cubetti o le piastre posate sono perfettamente allineate al suolo. L’unico contrasto è dato dalla tonalità di colore che può variare di diversi toni ma questa è una caratteristica tipica del minerale suddetto che non influisce minimamente sul risultato finale e nell’insieme è qualcosa che lo distingue inequivocabilmente.
Per garantire una tenuta ideale si eseguono disegni geometrici, la posa in opera dei mattoncini viene predisposta con una serie di archi, cerchi o a coda di pavone. Esteticamente risultano tutte molto gradevoli alla vista ma in realtà lo scopo principale è ottenere una resistenza tenace al calpestio e al transito di autoveicoli.
Non ci sono controindicazioni per la sistemazione dei cubetti, ogni superficie può essere preparata e pronta ad accoglierli. Dopo aver disposto uno strato di sabbia, e dove necessario una colata di cemento, si procede alla posa e alla successiva battitura con un macchinario che li farà penetrare nel terreno perfettamente allineati.
Davanti ai garage, strade o vialetti carrabili è indispensabile rinforzare il massetto di posa con un reticolato di acciaio che servirà a sostenere il peso degli autoveicoli senza creare affossamenti o perdita di aderenza degli elementi.
La sabbia potrebbe fuoriuscire dalle fughe, per impedire questo si sigillano i giunti con cemento, l’aderenza in questa maniera è assicurata al 100%.
A differenza dei mattoncini, le lastre in porfido hanno un aspetto irregolare, di diverse dimensioni e spessori che variano da un minimo di due cm. a circa sei-sette cm. Parametri distintivi di qualità, taglio e provenienza. Solitamente non sussistono problemi, ma se a lavori ultimati insorgono dilatazioni sospette queste sono dovute quasi certamente a uno sbalzo termico o alle caratteristiche del prodotto usato. Un pavimento in questo materiale sigillato con comune cemento favorisce la dilatazione portando in alcuni casi la rottura dello stesso. Integrando i giunti alla struttura si eviteranno questi intoppi e l’aspetto visivo delle fughe in boiacca sarà la soluzione più adeguata a sopportare ogni situazione.
Il porfido è considerato una delle pietre migliori per realizzare una pavimentazione esterna in quanto è molto resistente agli attacchi degli agenti atmosferici come gelo, pioggia e rapidi cambiamenti di temperatura. Ciò fa sì che i costi di manutenzione di una pavimentazione siano quasi nulli in quanto la la posa e lavorazione del porfido è in grado di mantenere la sua struttura per centinaia e centinaia di anni, così che anche le realizzazioni più creative e sofisticate resistano agli attacchi del tempo.
Ma il fattore rilevante è la singolarità di ogni pezzo che lo rende unico, ogni blocco ha una diversa varietà di variazioni cromatiche in quanto il colore non essendo uniforme garantisce alla pietra un effetto unico che non va a decadere col tempo. Infatti fin dagli antichi tempi il porfido fu usato per la realizzazione di grandi opere e pavimentazione degli edifici più importanti e magnifici, ed ancora oggi lo troviamo in quasi tutte le più grandi città mondiali a dimostrazione che il porfido non ha età e non passa mai di moda.
E’ una delle pietre più utilizzate al mondo e la si può trovare nella vita di tutti i giorni.
Le pavimentazioni in porfido sono molto diffuse sulle strade delle città italiane, e non, con la sua caratteristica superficie ruvida e i suoi colori che variano dal marrone chiaro al grigio. Difficile invece trovarlo all’interno delle case o giardini privati a causa della sua espressività molto dura che lo rendono un materiale non molto consigliato per la pavimentazione.
Il porfido viene normalmente lavorato al laser ed alleggerito del suo spessore per garantirgli una impatto scenografico grazie alla combinazione derivata con la luce. Col passare degli anni il porfido è in continua evoluzione e si appresta ad essere utilizzato in nuovi settori, ma soprattutto si è creata l’usanza di recuperare il materiale di scarto della lavorazione, utilizzata da molte aziende durante il loro ciclo produttivo.
Questo nuovo ed innovativo utilizzo del porfido porta ad un graduale abbandono delle composizioni tradizionali, andando sempre più verso l’apprezzamento dell’imperfezione, inserendolo in contesti innovativi, arrivando anche ad “invadere” l’ambiente casalingo che ne gioverebbe sicuramente e verrebbe arricchito da questo materiale.